Il più bel suono
era la tua voce al telefono.
Stavo seduta sul mio sgabello
fino a quando
non arrivava la telefonata successiva,
che giungeva (puntualmente) poco dopo.
Era un momento speciale
quel mio attendere.
Conservo ancora il posto
che rammenta quel caffè preso assieme.
L’odore di nuovo
l’eco della tua risata
le dita belle che mi donavano quel biglietto.
Quel suono adesso non c’è più.
E ancora mi manca.
DISTRATTA ©