Certi giorni son freddi e vuoti e pungenti. Sconfinati giorni come questo, che mi rammenta il tempo in cui smisi d’amare l’estate, che come un sogno lontano, appare.
DISTRATTA
Certi giorni son freddi e vuoti e pungenti. Sconfinati giorni come questo, che mi rammenta il tempo in cui smisi d’amare l’estate, che come un sogno lontano, appare.
DISTRATTA
Laboratorio di tempere, pensieri & parole. Anche.
DISTRATTA ©
Stamani la trasformazione totale di me stessa… però te lo dovevo sai. E’ stato, sotto un certo punto di vista, anche divertente. Se non ridicolo. Ho gettato sul letto i miei inseparabili diesel e la metamorfosi di me stessa ha preso vita. Il vestitino di Armani che fa tanto “perbene”, un po’ di tacco, i capelli raccolti, l’inerente e fedele portatile sottobraccio et voilà. Son partita. Stavolta ho abbandonato sullo scoglio il fuoristrada e ho guidato la tua macchina. Ricordo ancora il tuo sorrisetto compiaciuto quando un anno fa la portasti a casa. Finalmente lo sfizio dopo una vita di lavoro. La guidavo e pensavo a questo stamani e a quanto te la sia goduta poco. Come la vita stessa, del resto. Ho messo su la tua musica, quella che hai lasciato dentro, il cd suonava Paolo Conte e mentre guidavo, ascoltavo e riflettevo. Riflettevo di come quest’avvocato di mezz’età ci abbia accompagnato nel corso della vita con le sue note ironiche e fendenti in tutte queste situazioni di merda. Ho bussato, c’era silenzio. Ho bussato ancora e fatto il mio ingresso. Stupore di tutti, babbo e forse anche un po’ mio. Al tuo posto c’era il vice, quello da te scelto un tempo, quando stavi bene, quanto te eri te, quello che doveva sostituirti se te non potevi o non volevi. Ricordo chiedevano, negli ultimi giorni del tuo vivere, che tu scegliessi un nuovo presidente per risolvere i problemi nel caso che tu, avessi ritardato il tuo rientro. Hai giocato d’astuzia e intelligenza fino in fondo. La stessa che ti ha sempre contraddistinto dalla massa. Da tutti loro. Dicesti che tu eri e tu restavi. Sapevi perfettamente che non saresti mai più uscito da lì, da quella stanza, ma avevi già preso tutto in considerazione.
Adesso mi rendo conto che niente hai lasciato in sospeso, hai pensato a tutto anche alla più piccola cosa. Ecco la meraviglia del gruppo stamani. Nessuno aveva valutato che te avevi scelto me, e in realtà nemmeno io babbo. Proprio no. Sono consapevole dei miei limiti, tu invece non lo sei mai stato, hai sempre avuto fiducia e stima di me. Ma so che quello raffigurato stamani non è il mio mondo. Però mi sono presentata e ti faresti una grassa risata se io adesso potessi raccontarti l’espressione sbalordita delle loro facce. In ogni modo, è andata.
Faccio rientro al mio scoglio ora. Riprendo quella che sono, quello che mi appartiene da sempre. Rimpatrio tra le mie piante, i miei colori, le mie tele, i miei tramonti silenziosi. Ritorno alla mia sabbia fine, alle mie notti bianche, ai miei jeans e agli stivali ignoranti, al mio mare in tempesta e alla pace che regna sovrana. Riconsegnandomi al mio mondo e al sorriso di mia figlia. Unica linfa vitale di tutto quel caos che io sono.
DISTRATTA2010
.
Poca gente, quanto basta a render viva una spiaggia.
vento
MAGISTRALE ESTERNAZIONE
DI SENSAZIONE E SENTIMENTI.
PIU’CHE DESCRIZIONE DI FOTO,
ANDATE PERDUTE..
DOMENICA MATTINA,
IN GIRO PER I VICOLI DEL PAESE
MI HAI CHIESTO:
COME MAI TI SEI FERMATA A VIVERE
QUA’?
TI HO GUARDATA SENZA RISPONDERE.
RICORDI?
ADESSO LO SAI.
LA RISPOSTA STA TRA QUESTE TUE
PAROLE.
E PER NULLA AL MONDO,
POTREI ABBANDONARE QUESTO MIO
PARADISO.
BUON COMPLEANNO IVANA,
TI VOGLIO BENE ANCH’IO.
DIS.
TESTO DELL’ AMICA SEMPREVENTO
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI
Marco Vasselli
– 2011 –
per – ÐιکTRATTA –
© Tutti i diritti sono riιکervati
Bella come le onde del tuo mare
Vera e verace come della tua terra la fattezza
E notti e risa e il viso dentro al blu
d’un cielo piombo e argento e bella luna.
Ed il poeta ride,
ride e fuma assieme a chi dell’arte sa il sapore
Parlar di guerre emozionali o il cane
Parlare quando le cose vanno male
Ridere se va bene sempre assieme
Come Ginger e Fred su d’una luna che mi ricorda quella poesia
Che più ora non so se sua o mia
Perché nell’anima d’entrambi la parvenza.
Notti distratte e ventisettemila sigarette
Ed il caffè che a fiumi scorre e ride
Di quel castano intenso iride il sogno
Come i suoi occhi belli ed incantati
Per me soavi li talvolta
Anche quando incazzati
Tornare a ridere
del riso d’una bimba.
Giorni distanti ma sempre fieri d’esser quel che si è stati
E quello che dentro resta
Fiore ginestra e grappoli di un’uva
Su d’un toscano paesaggio antico
Ed io per lei l’amico
Che sui suoi colli passerebbe il tempo
Come a passar di vento e di stagioni
Ma infondo solo un tempo immenso smisurato
Dove ci sono stato senza lei
Ma se con lei sarà di meraviglia.
Vino bottiglia piena o mezza vuota
Se mezza vuota l’abbiam bevuta insieme
Rosso rubino di labbra e donna e intense sensazioni
Tra onirico ed ironico l’incontro
D’un paradiso come che di John Lennon fosse stato
Senza bandiere senza più confini
E stare a rider sopra i suoi tre gradini
Che scesi portano il mare e l’isolotto
Dove giacemmo su una spiaggia a giorno
Che fa d’un giorno un sole e barche e mare.
Distratta vita vai che sempre attenta
Che sa di morte e torna di risate
E greve e breve diventa con lei miele
E braccia al cielo e voglia di libertà.
Miracolo che è lei
Carezza e vento
Che al vento porta la carezza cara
E il vento d’un deserto sconfinato
Diviene oasi e mi fa stare bene
Come che corre il sangue nelle vene
Ebbro ricorda che son vivo e muoio
Ma della gioia immensa
è una bellezza !!
MARCO VASSELLI
per DISTRATTA
TUTTI I DIRITTI SON RISERVATI
Come avrai notato ogni tanto scorro il tuo mondo.
E niente di te è cambiato.
Bella, tanto da restare senza fiato.
Nel tuo scrivere si coglie sempre quel velo immacolato
che ti tiene aggrappata alla tua isola.
Capirti non è spesso facile,
ma questo fa parte del tuo modo di essere donna,
in assoluta simbiosi col mare,
che oggi è quieto e stanotte s’arrabbia.
DIStrarti da quella snervante attesa, magari potessi farlo.
Ma son certa che TE apprezzi il mio sforzo.
Mica è facile starti vicino.
Io respiro spesso la tua aria di donna e di bambina.
Sei più fragile di quanto pensassi.
Eppure mi scopro emozionata e intimorita dai tuoi silenzi,
dal tuo intercalare.
Sei dolce come zucchero filato e impenetrabile
nella tua compostezza.
Io, solo giullare al tuo cospetto, che salto e t’imploro un sorriso.
Insegnarti qualcosa?
Ardua impresa mia cara.
La vita se molto ti ha dato, troppo ti ha tolto.
La stupida è lei, che incosciente e da buona cortigiana
ti ha teso una trappola e te ci sei caduta.
Ma quei fili, come capelli di seta,
aspettano una meravigliosa rinascita,
la tua.
Ecco tutto, mia amata Barbara.
Come sempre il vento non smette mai di accarezzarti.
ventodeldeserto sand
TUTTI I DIRITTI SON RISERVATI