Essere qua ma tra una manciata di ore ritrovarsi catapultata sullo scoglio malefico. Ancora.
Angosciante.
Of course.
DIS.
Essere qua ma tra una manciata di ore ritrovarsi catapultata sullo scoglio malefico. Ancora.
Angosciante.
Of course.
DIS.
Malamente si trascinano
solo abbandonate incoerenze.
Naturali percezioni
d’inappaganti mutamenti viscerali dei ricordi.
Tue sconvenienti sparizioni
rimorchiano percettibili ritorni
privi di espressione
(poiché orgogliosi)
togliendomi il sapore del poter assimilare di te
fresche emozioni.
Sulla punta delle dita tastare
ancora vorrei
quel sentimento che ci siamo spartiti
rallentando questo domani
troppo vicino
fatto ormai solo di chiasso a perdere.
DISTRATTA
.
Stamani non lo so, c’è qualcosa di strano che non so. L’aria puzza di scirocco e la luce che questo giorno esala è inconciliabile con quella dei miei occhi. Ho chiamato appena sveglia. Ho chiamato subito dopo il primo caffè. Anche per lui è una giornata no, questa. La nausea lo accompagna dalle prime ore del mattino e schizzerei di gioia se, per una volta, avessi la certezza che tra poco passa. Credo invece che questa gioia non si presenti mai più. Ci sono dei momenti, durante la giornata, in cui mi chiedo se ci sia qualcuno che riesca a comprendere il valore della vita e la fortuna dell’esser sano. L’importanza di star bene. Se c’è la consapevolezza che ogni rito quotidiano, ogni semplice gesto banale e scontato possa essere per altri un’utopia, un qualcosa d’irraggiungibile, d’inverosimile ormai. Quando lascio la sua stanza, e sono sempre l’ultima a farlo, i suoi occhi mi penetrano fino all’anima. Son occhi tristi, dolorosi, impauriti, lucidi, fendenti. Lacerano ogni più piccolo millimetro della mia testa, della mia pelle, dei miei pensieri, del mio stomaco. E’ un sottile masochismo che mi concedo ogni volta che esco da lì. Voglio che quello sguardo sia solo per me e per nessun altro. Così, devastante e indissolubile. Domani starò con lui qualche ora in più. Da sola. Domani partirò da sola. Perché sento che quelle ore a breve, non ci saranno più. Non voglio svegliarmi dopo con l’angoscia di non aver speso abbastanza tempo con lui. Utopia. Utopia anche questa. Perché so, che succederà lo stesso. Non gli porterò foto o disegni della piccola e nemmeno racconterò domani delle giornate che si trascorrono qui. Porterò solo me stessa e quello che io e lui siamo stati in tutti questi anni. I giorni passati. Il nostro vissuto. Voglio strappargli un sorriso invocando quelle cose che gli ho tenuto nascosto fin da bambina. Domani questo gli vorrò portare. Domani questo mi vorrò concedere.
DISTRATTA 2009
.
Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani è già passato.
Alda Merini
.
Malamente si trascinano solo
abbandonate incoerenze.
Naturali percezioni
d’inappaganti mutamenti viscerali
dei ricordi.
Sconvenienti tue sparizioni
rimorchiano percettibili ritorni
privi di espressione
(poiché orgogliosi)
togliendomi il sapore
del poter assimilare di te
fresche emozioni.
Sulla punta delle dita tastare
ancora vorrei
quel sentimento che ci siamo spartiti
rallentando
questo domani troppo vicino
fatto ormai solo
di chiasso a perdere.
DISTRATTA
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi. Punto.
DIS.
Quello che sei
mi distrae da quello che dici.
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione, non le seguo:
sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
né lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai per un nuovo amore.
No.
Ti aspetto oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto del tuo desiderio,
amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.
P. Salinas
“..QUANDO VIENI RAPITO DA UN GIOCO DI LUCI IN GRADO DI LASCIARE INCANTATO PERFINO IL TRAMONTO PIU’ BELLO. QUANDO IL VOLUME SI ALZA TANTO DA ARRIVARE FINO IN CIELO E UNA VOCE SI UNISCE AL SUONO IN UN MATRIMONIO MISTICO, ALLORA SIGNIFICA CHE VASCO E’ SALITO SUL PALCO..”
Testo tratto dal libro:
“Brividi Manifesti e Turbamenti”
CIAO VASCO,
CI VEDIAMO DOMANI SERA A …
SAN SIRO
DISTRATTA