E come per incanto, tra fastidiosi piovaschi e qualche raggio di sole, splendida e superba, tu belladonna mi hai stregato.
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Quando Amarilli mostra, bella ed elegante,
Il ricco suo splendore fiammeggiante,
Nasconde il capo con modestia il giglio;
Sembra la prima aperta con orgoglio
A conquistar dell’occhio umano il guardo,
Che il bello coglie ratto come un dardo.
Eppure invan l’onore è conquistato,
Poiché presto il suo corso è terminato:
Essa sboccia, fiorisce, langue, spira.
Ora la sprezza l’uomo e più non l’ammira.
L’amarillide trae il suo nome da Amarilli, personaggio femminile di cui si parla in un’opera di Virgilio e tale nome proviene da una parola “greca” che significa “abbagliante”. La specie si chiama Belladonna. Nel linguaggio dei fiori rappresenta sia l’alterigia sia l’orgoglio, forse perché è un fiore difficile da coltivare, ma una volta fiorito eclissa tutti quelli intorno. La bellezza dell’Amarillide ha però vita breve.