Ti ho sognato Marco.
Eri incantevole e vero.
Accantonando questa notte
i tuoi soliti silenzi
ti sei concesso in questo sogno
come mai avevi fatto.
Abbandonando i timorosi sorrisi
che portavi addosso
come un’araba fenice sei risorto dalla tua cenere
nel buio di queste ore,
costantemente presente e vivo
ancora una volta
per rivelarti a me
come poche volte c’è stato concesso
da questo tempo prepotente e spiccio.
Riconciliato
con la sorte avversa
che divenne padrona di te stesso.
Giocoso e leggero
hai guidato il mio risveglio trasportandomi
inconsistente
verso l’alba che sorge.
DISTRATTA